Socialmente utili (?) Il progetto di Rimini sul fenomeno migranti.

La prima serata di INFORMATTIVA 2017 ha affrontato un tema molto sentito negli ultimi anni in Italia. Il fenomeno dell’immigrazione e le possibili soluzioni d’integrazione che già esistono e che si possono trovare nell’immediato futuro. Inutile non considerare che i continui flussi di migranti degli ultimi anni sono un caso che dev’essere affrontato, non solo a livello nazionale ma anche a livello territoriale, affinché le comunità ospiti ed ospitanti non si trovino in un continuo conflitto socio-culturale.

A portare il proprio esempio è stata la vicesindaca del comune di Rimini GLORIA LISI che già dal settembre del 2015 ha sperimentato l’integrazione dei richiedenti asilo attraverso il loro impiego nei lavori socialmente utili ed in attività di volontariato. Nello specifico il progetto denominato Ci.vi.vo ha dato a più di venticinque richiedenti asilo la possibilità di dare un contributo in diverse attività, impegnandosi in particolare nella cura del verde pubblico e dei giardini, nella piccola manutenzione delle scuole e dei cimiteri o ancora aiutando nella realizzazione di eventi e di attività culturali. In sintesi la nostra ospite a posto a chiare lettere come un utile soluzione sia quella di instaurare un rapporto di collaborazione naturale tra la comunità accogliente e chi è accolto, valorizzando le capacità e le diversità, perseguendo un obiettivo comune.

Un altro esempio sulla gestione del fenomeno è stato portato da GIORGIO GALLINA, Presidente ed AD della cooperativa “Una casa per l’uomo” che opera nel contesto della regione Veneto, mantenendo il centro della sua azione nel territorio della provincia di Treviso, anche nel comune di Asolo. La cooperativa ha offerto a diverse persone straniere nei comuni della pedemontana una soluzione d’accoglienza e d’integrazione, attraverso gli SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati). Tali progetti di accoglienza integrata accedono al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo e garantiscono interventi di “accoglienza integrata” che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza ed orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.