Cantieri aperti. I chiaroscuri delle grandi opere e il caso Superstrada Pedemontana Veneta
Il secondo appuntamento con INFORMATTIVA 2017 si è focalizzato sulle grandi opere e sul loro impatto in Italia e sul nostro territorio regionale. La superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta sarà un’arteria che collegherà Montecchio Maggiore a Spresiano passando per il distretto industriale di Thiene-Schio, per Bassano del Grappa e a nord di Treviso, interconnettendosi a 3 autostrade (da ovest: l’A4, l’A31 e l’A27). Sarà lunga 94 km e sarà l’unica superstrada italiana soggetta a pedaggio.
Il primo relatore della serata, Daniele Ferrazza, giornalista del gruppo editoriale L’Espresso e autore del reportage “Viaggio nei cantieri della Pedemontana veneta: a che punto siamo?”, ci ha parlato di come il progetto SPV sia nato nei primi anni ’90, quando il Consiglio Regionale ha approvato il Piano Regionale dei Trasporti con l’itinerario pedemontano veneto. In modo molto analitico D. Ferrazza ha elencato quali sono stati i passaggi burocratici e i problemi di gestione della SPV, il cui costo si stima a 2.4 miliardi di euro, mentre nel 2009 il progetto prevedeva una spesa di 1.8 miliardi di euro. C’è da aggiungere che, notizia degli ultimi giorni, secondo il governatore Luca Zaia non ci sarà bisogno di introdurre l’addizionale IRPEF per completare la Superstrada Pedemontana Veneta.
Giorgio Barbieri, già ospite ad una serata del Cineforum 2015, noto giornalista molto attivo sull’argomento delle grandi opere e della corruzione, autore insieme a Francesco Giavazzi del libro “Corruzione a norma di legge: La lobby delle grandi opere che affonda l’Italia”, ha elencato quali siano le falle del sistema nazionale quando si parla di “grandi opere” e come, spesso, siano intrise di malaffare, attraverso leggi violate e corrotte. G. Barbieri ha esposto cosa ci possano insegnare gli scandali del MoSE e dell’EXPO e cosa si potrebbe fare per realizzare grandi opere senza corrompere l’Italia.