Enrico Vanzini. Un racconto ancora vivido di un sopravvissuto di Dachau
Il terzo e ultimo appuntamento con INFORMATTIVA 2017 ha portato la testimonianza di Enrico Vanzini, l’ultimo italiano appartenente al Sonderkommando ancora vivente, sopravvissuto ai lavori forzati nel campo di concentramento di Dachau durante la seconda guerra mondiale.
Enrico Vanzini fu costretto a lavorare nelle camere a gas e nei forni crematori del primo lager fatto costruire dal Reich nel marzo del 1933, dove rimase internato sette mesi. Inoltre, per due settimane fu costretto dalle SS ad eliminare nei forni crematori i cadaveri dei suoi compagni.
Numero 123343, Enrico Vanzini ha raccontato che quando entrò nel campo di concentramento di Dachau pesasse 85 chili, mentre quando il campo venne liberato dagli americani nel 1945 arrivò a 22. “In quel posto ho lasciato 63 chili di carne. Sono riuscito a venirne fuori per la voglia di ritornare a casa” ha raccontato Enrico.
Venne liberato il 29 aprile 1945. Per 60 anni Enrico Vanzini tenne il silenzio sui fatti a lui accaduti, iniziò difatti a condividere la sua esperienza solo nel 2005, dopo la morte della moglie, perché secondo Enrico non meritava di soffrire sentendo il racconto della sua struggente storia.
Nel 2011 l’Associazione Marca Trevigiana con il patrocinio della Provincia di Treviso e della Regione Veneto ha prodotto un film documentario sulla sua storia, distribuito nelle scuole medie e superiori italiane. Il 29 gennaio 2013 al Quirinale è stato insignito della Medaglia d’Onore dal Presidente della Repubblica.
Nel 2015 la Rizzoli ha pubblicato un libro sulla sua prigionia a Dachau: L’ultimo sonderkommando italiano, a cura di Roberto Brumat: al termine della serata il pubblico ha potuto comprare il libro, con dedica di Enrico Vanzini.